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Stamattina (e due poesie di Mattatoia)
Di Carvelli (del 14/06/2006 @ 09:29:58, in diario, linkato 774 volte)

Mi sono svegliato con delle parole nella mente. Potrebbe essere l'inizio di un racconto o la coda di un sogno. Le parole erano queste: "Deve essere successo qualcosa..." O: "Cosa è successo che ora noi non siamo più noi?" O: "Come è iniziato che adesso dove era amore sono odio e dolore." MI è sembrato un inizio di racconto. Come il dormiveglia di DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI in cui si mettono profeticamente in bocca all'uomo i pensieri della donna ("Ingannami...dimmi che mi ha sempre aspettato"...cito a memoria) ed è sogno ma anche realtà in un nastro contrario. Mi sono ricordato quel sogno tormentoso poi la sveglia il telefono... "Come è successo?" E mi sono tornati in mente i versi di Mattatoia (un talento che lavorando sul breve concentra dei piccoli universi da passeggio come gelati amari: se un giorno vedranno la carta il libro non potrà che essere con i manici) il cui blog redivivo consiglio vivamente intanto partendo dal passato http://mattatoia.blog.dada.net/  Due poesie. Questa

Una curva della voce

un andare per mano slegati,

ci deve essere stato

un battito di ciglia a destra

mentre io stavo a sinistra,

un respiro spezzato

qualcosa che non ho capito

E questa

E dunque è un addio, questo

che mi avvolge

le lenzuola

e mi porge

uova alla coque col sale,

triste come un regalo

che torna indietro,

un incartamento venuto male..