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Scrittori in posa
Di Carvelli (del 12/03/2004 @ 08:15:15, in diario, linkato 1004 volte)

Non è sempre anzi molti l'annullano l'abitudine della quarta con foto (sicuramente meglio la bandella, la III di copertina o l'altra, la II). Eppure fa piacere vedere la faccia che ha (forse bisognerebbe dire la faccia che fa). La faccia che fa. E infatti ci sono dei tòpoi fotografici per gli scrittori. Tipo la faccia pensosa, la sigaretta (s)fumante (in disuso nel post Veronesi/Sirchia), la mano sotto il mento. Delle volte non serve molto perché gli scrittori (che ca va san dire possono essere degli emeriti stronzi) hanno spesso sguardi ricchi di profondità da loro e non hanno bisogno di un fotografo che glielo dica "più pensoso!" (non gli diranno certo "pensi!"). Ma c'è chi ha facce strane e penso soprattutto a chi non c'è più e che magari per uno scarto di anni abbiamo in pochi scatti. Album poveri. Ma poi certo nella sovraesposizione dell'oggi può accadere di tutto. Posare nudi? Farsi fotografare in posti strani ma significativi? O classicamente ancora davanti ad una biblioteca o discalicamente con un libro in mano? pensavo valesse la pena da un po' fare una pagina così poi ieri ho letto D'Orrico su SETTE e mi sono ancora di più incentivato. Si lamentava delle foto brutte di uno scrittore nuovo (con simpatia criticava il non togliersi il giaccone, semplice accorgimento che avrebbe dovuto sospingere almeno il fotografo) ma interessante nonostante l'aria da Pierino (il pierino toscano e riccioluto che sostitui Alvaro Vitali di cui non ricordo il nome) della foto. Il dilemma: metterla o no metterla? Il sospetto: si pubblicano facce non libri, facce interessanti accattivanti affascinanti, personaggi scatti servizi di moda...