Di Carvelli (del 03/07/2006 @ 13:48:00, in diario, linkato 941 volte)
Qua e là. A salti. A racconti. Ma soprattutto la felicità di un premio (Viareggio) ben assegnato. A questo libro prezioso Ma anche la gioia di una mia riscoperta. Che è come quando scopri una bevanda che hai sempre dimenticato e che disseta, nonostante il tempo e la dimenticanza. Che è questa Uno sguardo nitido sul dolore e sul tempo che gli passa di traverso (oltre, dentro e attraverso). Una prosa lucidissima che segna una delle pagine più alte della nostra novecentesca letteratura. Dove morire è un'incertezza (più che una certezza) e dipende dal tempo. Oggi che i giornali danno come iperusate le parole che ci hanno a che fare: time sopra tutte e hour e day. Insomma, il tempo. Quello che ci perseguita lento, irreversibile ma pure improvviso, senza sconti, senza dilazioni o rispetto contrattuale. Quello che ci ha fatto dire "è ora" e non lo era. O adesso e invece, ancora adesso, e come sempre è sempre mai.