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Cinema sveviano
Di Carvelli (del 16/03/2004 @ 08:03:33, in diario, linkato 954 volte)

E’ un po’ un periodo di delusioni al cinema o di contenute emozioni. Non mi entusiasma Tim Burton (fa molto fico dire il regista in luogo del film sottintendendo “l’ultimo di…”…): un filmetto piccolo di quei B-movie americani che di solito proietta TVR-Voxson circuito 7. Un film con emozioni (appunto) telecomandate e con effetti tutto sommato di poco peso e mi viene un po’ di nostalgia pensando a quanto ancora dovremo attendere un nuovo dei F.lli Coen premiata ditta divertimento, azione, contenuti…in una parola (e non per essere didascalici) CINEMA. Colgo dei segnali di novità (soprattutto nelle riprese ed in una recitazione circolare che i due registi dicono aver realizzato grazie al palcoscenico continuo di tre camere digitali) in MOVIMENTI che però ha una faccia altezzosa spocchiosa e autocompiaciuta tipica degli intellettuali che fanno cinema pensando ai critici che li guarderanno. Nonostante questo è ben recitato dalla coppia Dazzi-Gifuni

                                      

                                                   

e da un duo che mi piace ma faccio ammenda non li conosco (per capirci i due che hanno l’affare pugilato in corso). Come ci viene da dirci then anche grazie al prodigioso intervento critico di un ragazzo che ritorna sui propri passi per intervistarci (a me sembra una piccola comparsa del film stesso, ma non approfondisco) e come segnala Super Antopat un film piatto dove i personaggi alla fine sono migliori di quello che erano prima (in base a che…) chi non suonava il sax ora lo suona con compiacimento (è l’elemento di spicco del film e nonostante la contiguità di anni non mi entusiasma ma mi attrista e m’incazza), chi non si ama però si sposa perché aspetta un figlio o si riprende la sua non-donna per orgoglio di razza (e qui ci siamo… siamo così tanto spesso noi quei cazzoni inetti che manco Svevo… davvero un grande il triestino, ci ha fatto l’oroscopo a lungo termine)… Insomma senza che succeda nulla a parte una notte (ma è proprio quello… una notte che li cambia…ma vaffanculo) … Insomma la Dolce Vita anni 2000 non ha nulla a che vedere con quelle sere tormentate e vaghe e con Fellini e Svevo chiuderei con due inviti alla profondità e alla non-indulgenza degli artisti. Ieri all’IKEA fino alla chiusura musica bassa e dolce: canzoni d’amore e riciardclaiderman per indurci in un clima sereno e speranzoso di arredamento alla coppia e all’acquisto affettuoso nonostante noi inetti anzi soprattutto perché inetti. Incredibile la presenza di coppie ultragiovani… Ci hanno venduto anche lo stare insieme?