\\ Home Page : Articolo : Stampa
Copertine parte seconda
Di Carvelli (del 09/04/2004 @ 08:18:28, in diario, linkato 944 volte)

... Ancora copertine. Dal basso la Voland e l'Instar libri che ha una cura che in Italia conoscono in pochi oltre a delle scelte interessanti e di culto. Quelle della Voland hanno subito prima un radicale poi un lento miglioramento dagli albori un po' scolastici e ora sono davvero ad armi pari. Bella quella di Ovejero e di Salas pure. Per Iperborea e Adelphi di cui già parlai è sintomatico il carattere di definitività, di continuità. Un carattere prezioso che nasce da progetti chiari e buone esecuzioni, come anche da una concentrazione sui contenuti quasi maniacale (è maniacale nascere per pubblicare Scandinavi o è solo un esotismo? forse più la seconda che ho detto... Chissà quante cose sarebbero scappate però alle maglie troppo larghe dell'editoria italiana...Voland cerca altrettanto con l'Est). Adelphi. Una parola che subito suona mitteleuropa e sofisticazione (che brutta parola da manomissione di prodotto)...forse sono solo le critiche negative e l'invidia... ma ha miscelato grandi successi per donne a storia della letteratura e del pensiero soprattutto con variazioni in scala di tradizione e anticonformismo. La più odiata dagli italiani (dagli intellettuali italiani) ma anche la più ambita. Rimasta azienda famiglia quando altrove si acquisisce e ci si prostra al Capitale. E poi c'è e/o e che dire. Quanti libri amati ma le copertine.... Mi tocca sempre litigare. Almeno a me non piacciono anche se adoro l'impaginazione che ne fa uno dei libri di più facile lettura...sicuramente più delle calate di piombo larghe della Minimum che pure adoro. Le copertine e i litigi. Molti mi dicono e con ragione che la e/o fa copertine comunque riconoscibilissime e questo è vero e questo è successo. E io su ste cose capitolo ma ripeto...e specie per i tascabili... non mi piacciono. Qualche Carlotto.... la serie grande degli autori dell'est con quel cartoncino leggero battuto...ma per il resto onore a Ferri, uno dei più grandi editori italiani ma perplessità grafiche.

Vi ho annoiato eh?