Di Carvelli (del 20/02/2007 @ 08:50:59, in diario, linkato 1663 volte)
Forse se un giorno si disegnasse uno scenario alla Flannery O'Connor o più medievale con imbonitori che cercano di convincere che quella pozione, che quell'unguento, che quella medicina beh forse io sarei lì. Quantomeno ad ascoltare irretito. E così mi accade quando mi imbatto nei mercati in quegli imbonitori che declamano al microfono le meraviglie degli sbucciapatate. Poi magari non compro: è che mi salva la penuria (interna soprattutto) di spazio, l'odio per l'ingombro e una certa ritrosia alla conservazione (se non è accumulo disordinato, allora sì!). Stamattina ho passato il dentifricio sul parabrezza dello scooter. Credo che non mi abbia visto nessuno. Spero che non mi abbia visto nessuno. Vi chiederete: perché lavavo i denti allo scooter? La risposta è che uno mi ha detto che siccome è graffiato se ci passi un panno morbido e il dentifricio torna a brillare e si cancellano i riverberi. La parola italiana (o è solo romana?) per simili figuri è cojone. Così si dovrebbe pensare ma io ci ho risolto alcune sottili problematiche della mia vita come l'herpes. Il tutto solo per aver ascoltato un consiglio un po' fantasioso come quello di quando eri ragazzo e cadevi e ti sbucciavi il ginocchio e uno ti diceva "pisciaci sopra che disinfetta". Era un azzardo allora ascoltare simili buone pratiche? Lo è ancora adesso? Io stamattina lavavo i denti allo scooter. E mi sembra che abbia funzionato.