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Dovlatov
Di Carvelli (del 13/04/2004 @ 08:22:54, in diario, linkato 2136 volte)
Sì. Il primo libro che leggo di Sergej Dovlatov. NOIALTRI. E mi piace. Una specie di John Fante (ma i pragoni con Carver e Checov colgono un metodo se non il merito) iconoclasta cattivo arguto con varianti su una quotidianità e racconto di sé di ironia disarmante. Le pagine del racconto dell'incontro con la moglie valgono il libro intero. Se uno si domanda come ci si possa innamorare della inevitabilità o della vicinanza distratta o della consuetudine...ecco qui. Splendide le chiuse di capitolo...una in particolare...quella della morte della zia a caccia di refusi è splendida. L'URSS di Stalin e dei grandi poeti (su tutti l'Achmatova)...la Russia della vodka e l'ostilità ad ogni costo, quasi come una poetica. L'attesa di un futuro altrove pur se portato dalla nostalgia continua della propria terra ne fanno un libro sull'esilio da antologia. Splendido l'arrivo in USA su letti-tappeti e sul bilico di un capire cosa ne sarà di noi... poi... Mi sa che mi lancerò nell'opera omnia.