C'è un film delizioso. Se nelle vostre città lo proiettano non perdete tempo e andate. Se lo fanno in una città vicina rompete il porcellino e raggiungete il fortunato cinema. Il film si intitola Meduse e ne potremmo parlare un bel po'. Potremmo esercitarci a vedere le cose come quando bambini si annotava su un taccuino il passaggio di animali e altri eventi naturali. Qui ci sono dei personaggi: alcuni forse non sono persone ma personaggi; altri sono funzioni. Vedere Meduse mi ha fatto un po' questo effetto: l'effetto di una caccia ai particolari, scie che illuminino passaggi infinitesimal, movimenti e piccoli scarti del muscolo del cuore. E' raro vedere bellezza filmica e narrativa tardo-adolescenziale. Le pellicole, in genere, prediligono la fascia dei consumi (la tv ci si inebria addirittura), i trentenni o i bambini. Ma anche quella dei tradoadolescenti potrebbe esserlo anche se in maniera critica e perciò...avrei molto da dire su questo sogno ad occhi aperti che si chiama Meduse ma mi fermo un attimo.
Altre cose...(oltre al film di Keret e Geffen). Sto leggendo Caos Calmo (Veronesi), Non c'è più tempo (Carraro). Ho letto con piacere L'amorosa inchiesta (di La Capria) e Cuore di Mamma (Rosa Matteucci). Ho aspettato un po' per farlo per contiguità di scrittura. Ho aspettato di mettere la parola FINE o QUASI FINE. Ogni tanto la distanza serve. Per rigore, per decoro non è male fare un passo indietro. Per onore bisognerebbe marciare. Interessante la voce polimorfa della Matteucci, fuori registro in senso buono e di notevole capacità trasfigurativa. Bellissima la lettera, prima, alla prima fidanzatina nel libro di La Capria. Mi prendo pausa. Mi affascino con Heimat (ho finito di vedere il primo ciclo e mai avrei pensato tale e tanta semplice bellezza in un film a puntate. Un film pieno di rigore, poesia e anche qualche svarione - in senso solo di campio di registro improvviso - sarcastico che ne aumenta il coefficiente di verità (poesia di poesia troppo sarebbe)...basta che è una parentesi già questa!). Ho letto le Epistole di Orazio. Avoledo (Tre sono le cose misteriose). Molte altre pagine e molti altri film. Ho rivisto Betty Blue di Beineix e mi sono un po' intristito: dove c'era abbandono e senso ora c'è privazione e catastrofe (ricordiamo selettivamente). Altre cose, anche. Altri libri e altri film (mi rendo conto che non faccio mai in tempo a tenere nel blog il diario delle letture e delle visioni).
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