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Una giornata (al pronto soccorso) - lettera
Di Carvelli (del 23/01/2008 @ 10:10:47, in diario, linkato 1411 volte)

Ciao **

ieri ho passato l'intera giornata in ospedale. Intera intera: 9/20 Come se fosse un lavoro, un lungo orario, un negozio (il mio negotium)... Le cose non sono brutte qui e belle lì. Sono brutte e belle un po' dove capita. Qualcosa che fa sorridere succede ovunque. Lui dice all'amico "Mi sento una spada di Democle sulla testa" e in effetti suona meglio. Dalla suoneria di quella squilla una young man e avresti dovuto vederla mai suoneria fu più sovradimensionata. Ma è così: ora sono i/le figli(e) che cambiano le suonerie agli anziani genitori per farli sembrare (ai loro occhi prima e anche a quelli degli altri...e alle orecchie purtroppo di tutti, pure) "al passo coi tempi" o, addirittura, "giovani". E c'è il sorriso. E c'è il sincero ascolto. La candida follia di figli troppo grandi per esserlo ancora verso le malattie delle madri raccontate a cartella clinica. Dice: "sono quasi un medico a furia di seguirla" e mi dice che la mamma "ha un problema alla cistifelica" (io penso alla teleferica). Mi racconta come si è sentita male: "era bianca bianca bianca" e che le ha fatto impacchi di aceto ovunque. Già: medici siamo e anche con un nostro stile antico, di rimedi di una volta. Ci sono quelli che tengono bloccata la porta per la loro ansia di notizie e bollettini medici. Figli educati e figli maleducati. Tv sul telefonino (padre e figlia: due tv, due telefonini, due programmi, due volumi sparati nella sala d'attesa, uno fianco all'altra). 
Che dirti ancora?...ti dovrei dire che la vita è bella ma non lo faccio... ti dico però che lo penso davvero ma non è bella come crediamo noi...è bella come è bella ed è una bellezza che va capita. A fatica, lo so. Ma c'è una bellezza e la sto vivendo. Ingenuamente, fortunosamente.

Io