Ieri sono passato sotto casa tua e ho provato a contare due piani, una finestra mi sembrava aperta, forse eri a casa? Stavo andando a vedere un film di cui mi avevano parlato – sfiorarsi – bello non bello non conta. Parlava di cose che mi interessavano, di cose che ci sono e che non si vedono, parlava di cose comuni e che mettono in comune (ho deciso di non scrivere una recensione ma una condivisione). Spesso coi libri e coi film si deve fare così, vedere e leggere quello che ci interessa, quello che ci aiuta a. Che ci sollecita. Scrivi “fare lo sborone” ma non lo faccio e non è il clima che mi appartiene...Ci penso un po’ su: in fondo poi incontro, divento amico, di persone davvero belle anche se credo di non fare abbastanza per meritarlo, è tutto inspiegabile, una specie di equivoco. Io che non merito, io che ho, io che non ritorno quello che fortunosamente ottengo. Io che non riottengo, dovrebbe essere il passaggio che segue. Il ciclo dovrebbe essere questo. E invece miracolosamente non va così. Da dove mi arriva questa speciale fortuna? Nessuna caratteristica in me così saliente da... Non parlo per compiacermi. E’ così. La mia autostima non è così disastrosa. C’è una oggettività in quello che dico, un teorema che è questo. Ma io cosa so di teoremi?
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