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Mi piace pensare
Di Carvelli (del 11/09/2008 @ 11:35:34, in diario, linkato 874 volte)

"Mi piace pensare di avere tre relazioni: con il mio spirito, con gli altri e con me stessa" dice Alanis Morissette (a Gaia Piccardi - Magazine del Corriere di oggi). Ieri cinema. L'autre.

Nonostante la sempre affidabie, critica negativa di un mio amico. E invece il film mi è piaciuto. La protagonista (Coppa Volpi a Venezia) è bravissima e il film ha immagini davvero suggestive. E' la storia di un'ossessione. Qualcuno rideva (la mia compagna di sedia, per esempio). Cosa fa ridere nelle ossessioni? Ci deve essere qualcosa di ridicolo. Quello che a me sconcerta forse per frequentazione o precipitazione, altri lo trovano comico. Forse è comica sì la nostra disperazione vista da lontano o da fuori. Non siamo tutti uguali. Noi e gli altri. Gli altri. Noi e gli altri. Ecco fatto. E il terzo che ci cammina accanto (era Eliot?). Questo fatto dei numeri mi affascina sempre: noi e gli altri, io e te, noi, io. Quanti siamo? Siamo tanti? Siamo uno. Qual è il concetto sovrabbondante? Quale l'eccesso o la errata diminuzione. Quanto e quando siamo soli? Veramente soli. Giorni fa nel blog amico malacarne.splinder.com/ ho trovato questo post e ci ho pensato per un po'

venerdì, 09 maggio 2008

Mi ha detto ieri un amico: "E se aprissi un locale unicamente per persone sole?"
"E come pensi di fare?", gli ho domandato.
"Entrano solo uomini soli e donne sole e siedono ai loro tavoli o dietro al bancone a bere qualcosa, da soli, liberi di stare soli per tutto il tempo che desiderano, senza che nessuno glielo faccia notare. Poi pagano e da soli escono, come sono entrati". Quindi, dopo essersi preso del tempo per riflettere, ha aggiunto: "Chiaramente lo gestisco da solo...".


Sarebbe un'idea crearli e anche proporre dei viaggi su questa base. Anche se il viaggio offre sempre questa opportunità di svuotamento, di affollamento senza parole. Di fughe ciclistiche solitarie, stacchi dal gruppo.