Devo sapere se è vero. Vorrei sapere se qunto racconta Luca Doninelli nel suo "la didascalia", piccola rubrica che tiene per l'ottimo settimanale VITA ha un fondo di verità. Mi piacerebbe saperlo e anzi se avessi il numero lo chiamerei. Racconta Doninelli che nel 1973 (lui 17enne) incontrò un tipo in treno tedesco ma che si esprimeva in un discreto italiano e proveniva dalle Marche. Questo gli dice se lui si interessa da'rte e se conosce il famoso artista tedesco Joseph Beuys. Al no del giovane Doninelli (lui?) quello gli dice che lui l'ha conosciuto invece di persona e che trattavasi di un vero str... (stronzo?) "un borghese, un finto rivoluzionario, un pagliaccio, pessimo artista, uomo spregevole". Due giorni dopo essersi separati a Verona scopre tranmite un servizio che l'uomo con cui aveva viaggiato era Beuys (nella foto...di lui ho già scritto per la mostra genovese). Mi sembra una storia straordinaria e uno dei motivi non secondari è proprio la giovane età del viaggiatore. Alle volte mi assale il pensiero a quei giovani (Cerami, per dirne uno riuscito) che hanno incrociato la vita di Pasolini o altri magari distrattamente e in età immatura... Quali tracce? Quali ricordi?
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