Sasso, una poesia di Charles Simic
Di Carvelli (del 28/05/2009 @ 15:03:58, in diario, linkato 4179 volte)
SASSO
Càlati in un sasso, io farei così. Lascia che altri si facciano colomba o digrignino i denti come tigri. Mi basta essere un sasso.
All’esterno è un enigma: nessuno sa come rispondere. Ma fresco e quiete dev’esserci all’interno. Anche se una mucca lo calca col suo peso, anche se un bambino lo getta dentro un fiume; il sasso affonda, lento, imperturbato, fino al fondo dove i pesci bussano alla sua soglia e vengono a origliare.
Ho visto scintille schizzar via quando due sassi sono strofinati, forse là dentro non fa così buio; forse c’è una luna che brilla da chissà dove, spuntando magari dietro un colle – un chiarore appena sufficiente a decifrare quelle strane scritte, mappe stellari sui muri interiori.
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