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Non consumare e un pensiero ad Etain Addey
Di Carvelli (del 10/01/2004 @ 11:26:05, in diario, linkato 1860 volte)

Ieri rapporto Worldwatch Institute su USA e Europa (letto sul Corriere della Sera). Le spese: 18 miliardi in cosmetici, 17 miliardi in cibo per animali domestici, 15 miliardi in profumi, 14 miliardi crociere, 11 miliardi gelati. Le necessità: 12 miliardi per cure mediche su donne incinte, 19 miliardi per eliminare fame e malnutrizione, 5 per alfabetizzare tutto il mondo. Non credo ci sia molto da aggiungere. A me risuomano nella mente le parole di Etain Addey, mia amica, bioregionalista, autrice di un libro splendido che sarebbe da imporre più che da consigliare. I suoi diari di Pratale, al piccola comunità umbra in cui vive e ospita per poco: Una gioia silenziosa (editore Ellin Selae). Lei è chiara: si tratta di fare sacrifici, di consumare meno, di rinunciare. Nessuno ve lo potrà dire, nessuno ve lo dirà ma il punto è quello: spendere meno per mantenere quello che è poco (e che sarà sempre meno). Abituarsi a non avere tutto quello che vogliamo nel momento esatto in cui lo desideriamo, invece di andare e comprarlo. Ma tutto questo corrode un sistema che si basa sull’esatto contrario: creare un bisogno immediato affinché. Credo che l’educazione ai consumi, più che boicottaggi che pure condivido (vedi l’Ostile), ci salverà.