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Parole speciali per specialisti
Di Carvelli (del 29/10/2009 @ 08:49:40, in diario, linkato 1005 volte)
Visto Lo spazio bianco (ho mancato di dire che avevo visto giorni fa Viola di mare e ancor prima Tarantino). Ho visto Lo spazio bianco. Mi ha colpito una battuta dei dialoghi. La protagonista rimprovera ai medici di usare linguaggi non propri, impropri, inadatti. Dice (cito a memoria): se usate il vostro linguaggio non rischiate di essere ridicoli. parole come "sperare", "odiare" non dovrebbero secondo la protagonista finire nella bocca di medici, di specialisti. Il "fate il vostro mestiere" con cui bolla la nuvola bianca in cui si muove una vita in transito quale risulta essere quella dei prematuri, bianca anche per i medici, mi ha fatto riflettere oltre. Sui linguaggi specialistici vs le parole dell'anima. A chi e quando spettano le une o le altre? Nel lavoro per esempio: quanto spazio ci dovrebbe (non) essere per le parole del cuore, dell'amicizia, del valore? E nell'amicizia: possono essere completamente bandite le parole esatte se non quelle tecniche? Insomma: oggi ho in mente delle parole. Parole che non ho detto. Parole che direi. Parole che non riesco a dire. Tecniche e no.