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L'amore per generi, l'amore generoso, l'amore in genere
Di Carvelli (del 03/12/2009 @ 09:44:02, in diario, linkato 969 volte)
Nella varietà dei casi di ogni declinazione possibile metto insieme i lamenti e le perplessità di: lui che dice che "non è amore baciarsi sulle labbra, essere come fratello e sorella, avere affetto completo, un pensiero totalizzante ma nulla di più"; lei che si sorprende "di quanto possa diventare dilazionato il fatto di rivedersi, dei suoi rimandi continui, che in definitiva non si tratta di quanto lui c'è o non c'è ma di come"; di lei che mette insieme spasimanti nello stesso luogo e alla stessa ora per sentirsi al centro dell'attenzione, per tentare di colmare un vuoto che è solo suo e che non serve a completarla"; di lei che prende tempo nell'attesa indeterminata che si compia il miracolo della transustanziazione per la quale un'idea diventerà una persona, ma non c'è l'idea e la persona non c'è più; di lui che dà lezione di disponibilità senza che questa sia il braccio che ti porta via, la mano che ti trascina, l'abbraccio che ti lega".
Nella varietà dei casi di ogni declinazione possibile metto insieme frasi di persone che conosco e le iscrivo nella stessa fallace categoria di uan generosità offerta o richiesta senza che questa diventi altro che un pensiero personale e idealistico di qualcosa che se diventa vero (e non diventerà vero, non abbiate paura!) diventa meno di quello che sembra e più di quello che ci si aspetta. Ma senza aspettare, per favore.