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Erosthanatoseros (et alias)
Di Carvelli (del 09/12/2009 @ 14:44:39, in diario, linkato 657 volte)

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“Chi si innamora delle persone in lutto afferma di solito di essere animato dal desiderio di richiamare quelle persone alla vita, alla gioia. Dice che al proprio amore si mescola il sogno generoso di salvarle da loro stesse e dai loro fantasmi. Sarà. Mi pare che sia vero anche l’opposto, anzi spesso è ancora più vero. C’è anche la volontà di perdersi, di provare a contatto con un altro corpo il nulla da cui si è stati risparmiati ma di cui si spera di godere a propria volta – almeno per interposta persona. A sedurre, in coloro che ne sono troppo visibilmente vittime, è la disperazione: essa esercita la sua facoltà magica di attrazione sugli altri in modo irresistibile, come una sorta di energia nera e selvaggia, di riserva di sofferenza cui il mondo intero vorrebbe poter attingere.

 

 

 

Non lo so. Ma spesso ho constatato quanto facilmente gli uomini, le donne, si sarebbero innamorati non già di noi ma del nostro dolore, se solo li avessimo incoraggiati.”

Sto leggendo L'amore nuovo di Philippe Forest (Alet). Da qui è tratta la citazione che ho riportato.

 

In questi giorni ho visto Ricky di Ozon e chi mi segue sa quanto adoro questo regista ma questa volta sono perplesso. Inizia come un film dei Dardenne o di Loach ma poi prende una deriva alla Shyamalan (e chi mi segue risà la mia passione). Finisce come un film italiano. Non c'è male per essere confusi.

Ho visto in Dvd Rumori Fuori Scena, un film che consiglio affettuosamente ai teatranti. Sempre in Dvd Il seme dell'uomo di Ferreri che sconsiglio freddamente alle donne incinte o in procinto di.

 

Ho sentito un gruppo che fa cover dei Doors e un concerto di chitarra classica di un'amica. Questo brano di Mertz mi ha colpito in modo particolare.

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L'altro giorno la presentazione a Trastevere del libro della mia amica Etain Addey che caldamente vi consiglio. Si intitola, Acque profonde ed è edito da Fiori gialli.