La/e buona/e notizia/e (una è il film di Giorgio Diritti)
La buona notizia è che non abbiamo litigato. E non è/era scontato. Lo facciamo spesso. La buona notizia è che pur sapendo che si rischiava il litigio sono andato lo stesso. Molta gente mi critica. Molta gente dissente. Molta gente sa offrirmi soluzioni pratiche: non fare questo o quello. Non uscire con quelal persona. Di solito le soluzioni che mi si offrono sono facili. E in effetti anche a vederle sembrano le migliori. Ma ogni momento mi sono costretto a pensare che per scegliere bene devo scegliere in assoluto. Cosa cambia veramente e profondamente le cose. A questo penso. Solo a questo. A ben vedere la soluzione meno comoda, addomesticabile. Come uscire dalla metro alle 11 di sera e trovare il messaggio di una persona che chiede aiuto. Che faccio: finisco questi cento passi e mi butto a letto o...? O... Scelgo o.
La buona notizia è che ho visto un film-capolavoro, quello di Giorgio Diritti, L'uomo che verrà. Da quanto non vedevo un film così perfetto? Un film da storia del cinema italiano? E mi trovo costretto a tornare al secolo scorso e a piccoli passi sempre più a ritroso. Ne parlerò ancora.
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