Ozpetek e altre due o tre cose
Ieri ho visto il film di Ozpetek e non mi è dispiaciuto. Dopo due o tre film ampollosi e iper-retorici il regista italoturco sembra essere ritornato (pur nelle mosse di film di sentimenti e quindi al brivido del sentimentalismo) alla misura più moderata di Fate Ignoranti. A proposito del quale domenica la mia casa sembrava l'appartamento fluttuante di quel film e non c'è dubbio che fossi io la più fata e il meno ignorante. E questo la dice lunga sul resto. In un viavai in crescendo di bisogni e generosità abbiamo messo alla storia piante e persone e le parole che non passano. Neanche quelle che non diciamo. E sono tante quelle che non diciamo. E' strano (ed è casuale) che in questi giorni una delle espressioni che ho usato di più è stata proprio "mina vagante". Per quel che riguarda il test propostovi giorni fa non ho le soluzioni né i punteggi, né i profili e questo rientra nella mia sfrenata necessità d'inganno. Di cui, qui, mi pento. per quel che serve.
E comunque il film di Ozpetek, Mine vaganti, finiva così, con questa canzone di Patty Pravo, Sogno.
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