Parole segrete, preghiere, brusii, musiche da sala
Siamo stipati in brevi loculi. Da una parte all'altra ci separa solo un muro sottile e non completo che lascia aria su in alto. Siamo pazienti, nei due soli sensi che conosco. Una signora oggi mormorava qualcosa. Non sono riuscito a capire cosa. Così a bassa voce parlava che arrivavano una manciatina di soffi come se stesse rimestando in un vaso pieno di sassetti. In aria, nell'intervallo tra il suo rimestio, una musica. Una di quelle che sento solo per radio, solo in una sala d'aspetto. Ma che, poi, ricordo e a volte canticchio o fischietto per la mezzora successiva. Questa, questa volta.
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