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Corpi che parlano
Di Carvelli (del 15/04/2010 @ 12:38:24, in diario, linkato 664 volte)

Ancora da L'uomo che cade ancora DeLillo

"Lei viveva  in una condizione di imminenza costante. Si abbracciavano, senza dire nulla. Più tardi cominciavano a parlare in toni sommessi, che contenevano una sfumatura di tatto. Prima di parlare di cose rilevanti arrivavano a condividere anche quattro giorni interi di discorsi indiretti. Era tempo a perdere, progettato fin dal primo istante per non essere ricordato. Quel che avrebbe ricordato invece era la colonna sonora. Trascorrevano notti a letto con le finestre aperte, rumori di traffico, voci che si trascinavano, cinque o sei ragazze che camminavano per strada alle due di notte cantando una vecchia ballata rock che Lianne cantava con loro, a bassa voce, con affetto, parola per parola, copiando i loro accenti, le pause e le interruzioni, dispiacendosi quando le voci sfumavano. Le altre parole, quelle fra loro due, erano poco più che suoni, flussi di fiato informe, corpi che parlavano".