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Un giorno di notte un giorno di giorno
Di Carvelli (del 05/08/2004 @ 09:44:00, in diario, linkato 878 volte)

Forse se cercate un fan di Charles Bukowski siete fuori strada. Non sono io. Eppure so che non avrete difficoltà a trovarlo. Io trovo che alle volte Bukowski sia geniale per capacità di illuminazione ma al lungo mi viene  a noia... alle volte. Eppure quando arriva arriva e spacca. Come nelle poesie, spesso. Fulminanti. Stamattina ne ho letta una bellissima dalla raccolta “Seduto sul bordo del letto mi finisco una birra nel buio” (Minimum Fax con traduzione della brava Tiziana Lo Porto). Il titolo inglese è Show Biz (Il mondo dello spettacolo) e fa così (che incedere dialettico da cantautore che ho eh?):

“Io non osso farcela/ e tu non puoi farcela/ e noi non/ ce la faremo/ e dunque non investirci sopra/ e non ci pensare/ nemmeno/ limitati ad alzarti dal letto/ ogni mattina/ lavati/ fatti/ la barba/ vestiti/ e vai là/ dentro/ perché/ al di fuori di quello/ tutto ciò che rimane è/ suicidio e / follia/ e dunque/ non puoi proprio/ aspettarti troppo/ non puoi nemmeno/ aspettare qualcosa/ e la cosa da fare/ è/ partire da una base/ minima/ modesta/ tipo quando/ esci di casa/ essere contento che la tua macchina/probabilmente è ancora lì/ e se c’è -/ che le gomme/ non sono/ a terra (…)”

 Mi sembra il nostro buon inizio di giornata in forma di una preghiera essenziale. Ieri  (dopo aver visto con D. PERDUTO AMORE...non mi chiedete di scriverne! Andate da Stupor Vacuo qui il link a fianco) sono andato a dormire sul terrazzo fin quasi verso le tre poi sono sceso per andare a dormire a letto. Prima di prendere sonno sul lettino ho riletto Salinger, UN GIORNO IDEALE PER I PESCIBANANA. Ho letto un giorno di sera e un giorno di giorno insomma.