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Bauman su incertezza e inadeguatezza
Di Carvelli (del 17/09/2010 @ 10:24:46, in diario , linkato 992 volte)

Ieri su laRepubblica ho letto questo estratto dalla conferenza che terrà a Modena Zygmunt Bauman. Il perro era intitolata sul giornale La società dell’incertezza (traduzione di Daniele Francesconi).

"...oggi siamo tutti "individui per decreto", cui si ordina, presupponendo che ne siamo capaci, di progettare le nostre vite e di mobilitare tutto ciò che serve per perseguire e realizzare i nostri obiettivi di vita. Per la maggior parte di noi, tuttavia, questa apparente "acquisizione di capacità" è in tutto o quanto meno in parte una finzione. La maggior parte di noi non possiede le risorse necessarie per innalzarsi dalla condizione di "individui per decreto" al rango di "individui di fatto". Ci mancano la conoscenza necessaria e la potenza richiesta. La nostra ignoranza e la nostra impotenza nel trovare e attuare soluzioni individuali a problemi socialmente prodotti hanno come esito perdita di autostima, vergogna per essere inadeguati di fronte al compito e umiliazione. Tutto ciò concorre all´esperienza di un continuo e incurabile stato di incertezza, cioè l´incapacità di assumere il controllo della propria vita, venendo così condannati a una condizione non diversa da quella del plancton, battuto da onde di origine, ritmo, direzione e intensità sconosciuti".

Mi è rivenuto in mente qualcosa che ho letto nei giorni precedenti sulle nuove malattie del narcisismo, sulla paura dell'inadeguatezza, la scoperta dolorosa dell'inadeguatezza che giustifica molte nuove sindromi della nostra epoca. Lo scoprirsi meno dell'immensa possibilità che ci viene propagandata come possibile. E' come se al giro degli anni, al crescere, la scoperta della fine di un sogno di possibilità sia diventata più dolorosa nei termini dell'Ego disabituato alla sconfitta, impreparato al fallimento perché nutrito della possibilità. E questo è un discorso che in questo momento mi è molto caro e mi interessa.