Fosse stato lunedì tu avresti avuto la faccia di chi non ha dormito. Una faccia felice, quella che avevi a tredici anni dopo una partita di pallone, una cena con la fettina panata e le patate fritte tagliate grosse. Un nodo alla gola fatto di stanchezza, la televisione accesa e dopo non ricordi più. Quello che non ricordi è la mano che ti alza e ti guida verso il letto. Una mano che non c'è più. Né di lunedì mattina né di domenica sera. Né mai.
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