Il futuro appartiene alle masse
Sono ferme, le migliaia, e cantano. Intorno a loro, nel mondo la gente sale su scale mobili e lancia occhiate segrete alle facce che scendono. La gente fa dondolare bustine di tè sopra l’acqua bollente dentro tazze bianche. Le macchine sfrecciano silenziose sulle autostrade, strisce di luce colorata. La gente siede dietro le scrivanie e guarda i muri dell’ufficio. Annusa le proprie camicie e le getta nel cesto della biancheria sporca. La gente si accomoda su poltrone numerate e vola attraverso fusi orari e alti cirri e notti fonde, sapendo che c’è qualcosa che ha dimenticato di fare. Il futuro appartiene alle masse.
Sto leggendo Mao II di Don DeLillo (Einaudi). Con gusto.
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