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Ho smesso di credere al caso come si smette di fumare
Di Carvelli (del 17/11/2010 @ 11:44:32, in diario, linkato 634 volte)

Ho smesso di credere al caso come si smette di fumare. All'improvviso non ho più comprato il pacchetto. Eppure ho spesso voglia di fumare. Spesso, se vedo gli altri accendersi una sigaretta, sono tentato di chiederne una. Anche se so che nuoce gravemente alla salute. Anche se so che è un brutto vizio, anche dispendioso. Ho smesso di credere al caso, alle coincidenze. Si può dire che sono fuori pericolo. Di tempo ne è passato e davvero si potrebbe dire che ormai non fumerò più. Anche se è un campo in cui anche la scienza mette molti “forse”. Eppure sono fermamente convinto che non mi farò ingannare dalle fatalità come se fossero un prodotto autonomo di un’imperscrutabile volontà superiore, o inferiore. Insomma, se avrò la forza di dire sempre no un giorno guarderò al me che credeva nel caso con un po’ di compatimento. Come si parla a distanza di uno che ha avuto un brutto vizio o un male da cui è guarito. Ma anche i medici su questo avanzano continui allarmi di recidive. Che vizio stupido che avevo, penserò. E quando vedrò gli altri accendersi un “che coincidenza!” li guarderò con quella pena che si ha verso chi non riesce a fare a meno di qualcosa che gli fa male. Solo talvolta, in giorni un po’ speciali, penserò “cavolo, se fumassi ancora… a quest’ora mi accenderei una bella sigaretta e chissenefrega di tutto…” Ma resisto. Resisterò, lo so. E resisto, resisterò perché ho sufficienti prove nel tempo per poter pensare così. Il Caso non esiste, le Coincidenze obbediscono in realtà a una meccanica – a volte a me incomprensibile – che però dà sempre risultati probabili e avvicinabili.

 

 

Ho pensato tutto questo ieri osservando il mio gatto Google. Un gatto trovato e per giunta ineducato (prima dalla Natura e poi da me). E anche se andrebbe da sé, un gatto autonomo in maniera anche più autonoma dell’autonomia della specie. Non posso pensare che non mi voglia bene. Come molti – per fortuna non solo animali –  mi ha mostrato nel tempo di volermene. E’ il modo di quel “volere” che non mi è del tutto chiaro. Rarissimi accessi di dolcezza, commoventi, appaganti, in mezzo a una continua aria di sfida, litigiosità, competizione. Sta lì che sembra dirmi “conquistati il mio amore, la mia fiducia”. E tutto questo, purtroppo, non è la prima volta che accade nella mia vita. Tutto questo è la mia vita. Ragion per cui ieri ho ripensato al Caso come al continuo e inflessibile ripetersi di un evento speciale ma singolare (e proprio) che abbraccia tutta la mia vita indipendentemente da qualsiasi scelta ma con regolarità. Forse se stessi attento riscontrerei questa associazione di leggi nella crescita delle mie piante, nel rapporto con il droghiere, nell’acquisto delle moto, nella scelta dei vestiti.