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Anche restando ai margini
Di Carvelli (del 25/11/2010 @ 08:28:24, in diario, linkato 704 volte)

L'altroieri credo c'era un'intervista ad Alan Bennett (su laRepubblica) di cui lessi un libro che non mi era particolarmente piaciuto nonostante l'esaltazione di chi me lo consigliava (La cerimonia del massaggio). Questa nuova uscita (Una vita come tante) mi tenta e rivedo la mia posizione ostracistica. Forse lo acquisterò. Dicevo, l'intervista. Enrico Franceschini chiede: "Un altro critico inglese nota che questo suo libro esalta la dignità delle vite anonime, delle esistenze di poco conto". Bennett risponde:
"I miei genitori erano persone così. Non pensavano di valere molto, ma non se ne dolevano. Non avevano grandi aspettative. Non sarebbero mai voluti finire in prima pagina. Oggi si pensa che, se uno non ha 15 minuti di fama, magari in tivù, è come se non esistesse. Se c'è un aspetto di cui essere nostalgici, riguardo al passato, è questa capacità di essere contenti anche restando ai margini, senza bisogno di dare nell'occhio".