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Truffaut, Hitchcock, Ozon
Di Carvelli (del 01/12/2010 @ 15:36:51, in diario, linkato 1623 volte)

A.H. So che per lei e per certi critici tutti i miei film si rassomigliano, ma curiosamente, per me ciascuno di essi rappresenta una cosa interamente nuova.

F.T. E’ naturale. Lei si è sempre lanciato in nuove esperienze ma mi sembra che non l'abbia mai abbandonata prima di averla espressa in una forma completamente adeguata e qualche volta per realizzare questa idea ci sono voluti diversi film.

Il cinema secondo Hitchcock

Questo dialogo trovasi in quel campionario di intelligenza visiva e non solo che è l'intervista di Truffaut a Hitchcock. Mentre nel mio blog campeggia la frase di Bianciardi che si ripropone di riscrivere sempre lo stesso libro. Ho ripensato a tutto questo rivedendo l'ennesimo dissimile film di Ozon. Anche se per questo talentuosissimo regista francese si potrebbero individuare tre filoni fondamentali. La commedia di costume (come Potiche, che ho visto ieri), il film drammatico con riflessi intimisti e un cinema più magico (Sotto la sabbia e il non riuscito Ricky ma anche Swimming pool). Fondamentalmente tutte le direzioni portano in qualche modo al tema della morte (anche la morte di un amore anotomizzata al contrario in Cinque per due). Spesso anticipato dalla malattia. Nella commedia il tema del "genere" la fa da padrone. Il ruolo della donna, quello dell'uomo, l'omosessualità. Salto la mia posizione sul suo cinema (e anche sul film visto ieri) e mi domando con F.T. e A.H. se su Ozon, che pervicacemente cerca la difformità, si possa dire che altettanto pervicacemente cerchi di sviluppare lo stesso unico disegno o miri al disvelamento di un disegno ultimo. Mi rimetto a voi.