Eppure eppure, esclamerete
Sto leggendo Sarinagara di Forest. La parola del titolo è una parola giapponese che significa "eppure eppure" tratto da un haiku di Kobayashi Issa.
è di rugiada è un mondo di rugiada eppure eppure
Ieri sul rinnovato dimenicale del Sole24Ore un pezzo di Domenico Scarpa sulla qui molto amata Cristina Campo. L'inedita traduzione di una (tre) poesia della Dickinson che vi cito (quanti punti esclamativi eh?!...anche voi esclamate così tanto? e che pensate dell'esclamare in poesia? dell'escalare in sms? ).
Notti, notti selvagge! Fossi con te sarebbero le notti di tempesta il nostro lusso! Futili i venti ad un cuore in porto, senza più bussola senza più mappa. Vogare all'Eden! Ah! il Mare! Potessi in te, soltanto, ancorarmi, stanotte!
Su Repubblica di oggi un interessante dialogo tra Englander e Zadie Smith. Mi ha colpito questo intervento di Englander in cui espone un'idea che mi è molto vicina.
ENGLANDER Sono sempre stato scettico sul collegamento tra vita disastrata e arte. È una concezione antiquata. Ma quello che hai detto mi fa venire in mente che il genere che preferisco è il libro degli amici, per quello che riesci a vedere tra le righe.
Qui il dialogo completo http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2010/12/06/dialoghi/
|