Mi sembra più ricco, diversificato e leggibile il nuovo Domenicale del Sole24Ore. Apprezzo la visione di Roberto Escobar del film di Allen che a me non è piaciuto (banale, facile, semplicistico) e a lui sì. E' raro sperimentare un disaccordo e questa volta però faccio tesoro della sua critica "seconda". Ci sono cose da scoprirci dentro. Anche se a me è sembrato uno spreco la disponibilità di tanti grandi attori per una storia piccola dove la gente ride appena entra nel fotogramma la bonazzona fortemente caricaturata (a somiglianza di tanti film di serie B). Curiosamente scopro di un Cameron stmithsiano (hard times!) e apprezzo molto la recensione di Nicola La Gioia al libro di Celli. Approvo le sue titubanze generazionali. O approvo il fatto che un giornale aziendale e aziendalista dia voce a voci di controcanto rispetto all'indiscussa autorialità di un operatore che la fa da padrone sul tema e ne vive la leadership. Diciamo che in generale approvo l'ingresso di valide voci giovani e argute (l'articolo di Raimo sulla mascolinità se non esaustivo è problematizzante e utile alla discussione come già provocò sull'impegno politico in letteratura). Un atto coraggioso - questo reclutamento - verso la movibilità del pensiero di cui si sentiva il bisogno in questo austero inserto. Da sempre interessante ma ora variegante.
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