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La legge della differenza. Ancora sulla Szabó
Di Carvelli (del 10/03/2011 @ 08:46:01, in diario, linkato 1421 volte)

Eccomi ancora a parlarvi di Magda Szabó e del suo La porta.

Dove siamo. Emerenc, la donna di servizio, credendo di fare cosa gradita ha portato nella casa degli anziani datori di lavoro degli oggetti brutti, tipo un cane dalle orecchie smozzicate. Suppellettili un po' fruste. La Signora prova a spiegare cosa non va in quegli oggetti.

 

 

 

Kitsch è un oggetto che ha qualcosa di non vero, che le persone hanno inventato solo per soddisfare un piacere superficiale e modesto, il kitsch è finto, falso, posticcio.

 

 

 

 

 

Ma non riesce e la reazione di Emerenc è furibonda e decisiva.

 

 

 

-        Lei è cieca, e stupida e vigliacca, - disse come facesse  un elenco delle mie debolezze. – Solo Dio sa cos’è che amo in lei, e qualunque cosa sia non se lo merita. Forse quando sarà vecchia le verrà il gusto, e magari anche un po’ di coraggio.

 

 

 

 

 

Chi deve capire, la Signora , alla fine capisce e le sue conclusioni sono davvero una piccola legge del bene e del male. Una legge non scritta ma sempre in agguato. E’ la legge della proporzionalità. E’ la legge della differenza e dell’unicità.  

 

 

 

Oggi, però, ho capito una cosa, che allora ancora ignoravo: una passione non si può esprimere pacatamente, disciplinatamente, morigeratamente, e nessuno può definirne la forma al posto di un altro.