Refusi e precisazioni (ancora sul film della Coixet)
Nei miei post sempre tanti refusi. Velocità, poco tempo, disattenzione: le possibile cause. Ma anche tanti vuoti. per cui prciso a proposito del film della Coixet di cui già nei giorni passati. C'è una scena molto bella che è quella in cui lei inizia a raccontare in terza persona (attribuendo a un'altra con lei l'episodio delle ferite subite dai soldati) e contemporaneamente si toglie la camicetta e noi (lui accecato non può) vediamo che la persona di cui parla è lei (vediamo le cicatrici) e prende la mano di lui e la passa su quei segni di coltello. E lui scoppia piangere. E' una scena bellissima. Davvero ben costruita. L'altra cosa che volevo dire è che quello che rende possibile l'incontro di queste due persone diversamente ferite (lui non si perdona di aver tradito un amico corteggiando la moglie ed è reso invalido dall'incidente/ lei porta il segreto delle ferite di guerra e della sua sordità) è appunto il fatto di trovarsi al cospetto dlle ferite altrui. Come se si riconoscessero attraverso un comune destino fatto di dolore e di segreti. Oltre al vantaggio di sapere di non essere vista e quindi giudicata (lei), e la diversa diminuzione di lui (non vedere e quindi nascondere il suo dolore a se stesso, cancellarlo, rimuoverlo).
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