Ha pensato a quelle inulili gelosie. Quelle di chi aveva pensato che avrebbe potuto insidiare una loro possibile preda, una specie di oggetto di desideri. Una cosa comunque sgradevole. Ha ripensato a quello strano imbarazzo di loro stesse (prede) che assistevano a tutte quelle schermaglie ma senza orgoglio. Eppure senza dissenso. Ha pensato a quelle faticose e necessarie manovre di tranquillizzazione. Tutto il tempo inutile speso per dissuadere il loro terrore. Gli torna in mente con dispetto e disappunto la parola "competizione".
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