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Irina e Riri ovvero Della volubilità
Di Carvelli (del 20/06/2011 @ 14:56:50, in diario, linkato 566 volte)

Questo che vi sto per dire viene da un racconto della Gallant: Irina (da Piccoli naufragi). Riri il giovane nipote viene spedito a trovare Irina per dare modo alla mamma di operarsi. Il racconto, che poi se vi andrà vi leggerete, è un racconto famigliare. Riri va dalla donna e non pare che ci vada con grande piacere e se siete stati ragazzi come lui forse qualcosa vi riviene alla memoria. Come vi verrà alla memoria quella volubilità un po' speciale che avevano quegli anni. Anni in cui una cosa pesante all'improvviso vi appariva leggera e viceversa con un rapido e inspiegabile cambiamento dell'umore. Eppure alla fine Riri si trova bene e con lui anche Irina (anche questo sono certo che vi dirà qualcosa). Ma Irina che come noi oggi sa cosa e come succede sa anche cosa succederà ancora a Riri e senza dolore lo racconta. E adesso vi leggo il racconto, nel suo finale leggero. E vi saluto.

"Irina sapeva che la mattina successiva sarebbe stato come se Riri si trovasse lì da sempre, e che al mopmento di ripartire, quattro giorni dopo, avrebbe dovuto ricordargli che partire è l'altra metà di arrivare. Sorrise, sapendo quanto gli sarebbe dispiaciuto andarsene e quanto presto si sarebbe lasciato alle spalle il dispiacere. 'Ieri a quest'ora...' avrebbe forse detto, ma solo una volta, non di più. Si era addormentato.. la bocca era leggermente aperta e i capelli bagnati sulla fronte erano bagnati e scuri. Sembrava scomodo con il braccio piegato, ma Irina non interferì; la mente sommersa, i movimenti inconsci dovevano essere indipendenti, da lei e da chiunque altro, soprattutto da lei. Non lo amava di più o di meno degli altri suoi nipoti. Vedi, andrà tutto a posto, gli stava dicendo. Tu e tua madre, e i ragazzi che sono così preoccuopati, e il mio vecchio amico. Ogni cosa si può sistemare, per pochi giorni alla volta, non più a lungo. Spense la luce, e il corpo del nipote le fu grato. In quel momento la sua mente, nello splendore di un ghiacciolo colpito dal sole, non stava semplicemente sciando, ma volava".