1 L'altroieri ho visto Poetry e mi è piaciuto. Mi piacciono quei film dove l'attesa del finale, quasi per distrazione, è procrastinata, rallentata e delusa. Mi piace anche nei libri. Quel mancare alle attese (di chi attende) per dire altro, per costringere chi vede o legge a pensare ad altro. Spesso nel fare questa scelta c'è talento. O coraggio, almeno.
2 Ieri ho ascoltato i due racconti di Michele Mari a Massenzio. Più bello il primo. In Mari non c'è intellettualismo, erudizione fini a loro stessi. C'è la capacità mitopoietica di lavorare su figure un passo distanti dal nostro mondo (anche questo senza artificio ma con una congruità - se riesce - che è efficace). In questo scarto verso l'opera c'è l'effetto felice di un viaggio fuori di noi (che spesso poi mostra la trama del dentro di noi - questo intendo per mitopoietica).
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