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Una poesia di Cappello
Di Carvelli (del 22/06/2011 @ 14:25:16, in diario, linkato 670 volte)
Due

Lascio la camera com'era quando era nei tuoi occhi,
incontrarti è il sapore che trattengo nel sorso di caffé.

Tra il piacere e quel che resta del piacere
il mio corpo sta come un posto dove si piange
perché non c'è nessuno.

Un giorno settembre era limpido e ventoso
il silenzio ammutoliva, la terra tornava al cielo.


Pierluigi Cappello da Mandate a dire all'imperatore