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Tre da voi, una da me (me o un altro)
Di Carvelli (del 13/07/2011 @ 17:01:31, in diario, linkato 679 volte)

Ricevo una canzone da t.
">.
Una poesia (sempre da t.)

Cognac a zero stelle ( Kikì Dimulà )

Vanno del tutto perdute le parole delle lacrime.
Quando parla il disordine, l’ordine taccia
– è ricca di esperienza la perdita.
Ora dobbiamo essere solidali
con l’inutile.
Piano piano ritroverà la parola la memoria
e a ciò che è morto darà
buoni consigli di longevità.

Siamo solidali ora con questa piccola
fotografia
che è ancora nel fiore del suo futuro:
giovani vanamente un po’ abbracciati
davanti a una spiaggia anonimamente gioiosa.
Nafplio Eubea Skòpelos?
Dirai
ma dove non era allora mare.

Una poesia da e.

"E la luna fa il bagno nuda
e la notte d'estate profuma
di un'enorme aspettativa di sollievo"
(Leonard Cohen)

Io invece vi offro una piccola riflessione.
Giorni fa una mia amica che legge questo diario diceva che rispetto al passato ci sono meno cose di me. Prima  - dice - raccontavo più cose di me. E lei, che mi conosce, si chiedeva come mai molte cose importanti che (lei sa) mi stanno succedendo non trovano spazio qui dentro. Ho provato a darle una risposta. Ora provo a darla a me. Credo che da qualche tempo è come se mi fossi messo un po' da parte rispetto alle cose che mi succedono o che mi riguardano e che forse ci sia più spazio per gli altri. E' successo per sbaglio. O è successo per facilità. Io c'ero ma non me ne ricordo. Una cosa così di cui ora non so dire altro che è successa. Senza grande pena, forse con un po' di leggerezza sfiatata coem di quelle bottiglie di acqua gassata che gassata non è più. Acque, alcune, che escono così proprio dalla fonte.