La contro(non)informazione
La mia amica S. ieri era in un negozio dalle parti di casa nostra, via dei Consoli. Dava le spalle alle vetrine e alla strada. Guardava negli occhi il commesso. Poi uno schianto. Poi negli occhi del lavorante una espressione di terrore che non aveva mai visto ma che in un attimo ha letto e capito.
Ieri qualcuno si è suicidato nel mio quartiere. Sui giornali nulla. Oggi ne parliamo e ci diciamo che è più interessante sapere che un camion ha schiacciato due a un supermercato. Qualcosa che non atterrisce e che butta fuori. Qualcosa che si può esorcizzare, scagliare fuori o contro qualcosa. Cosa? I freni? Gli autisti? Le discese? Cosa invece per esorcizzare un gesto di coraggio o debolezza? Un gesto che significa “non sto bene”. Nello stesso giorno si è suicidato Lucio Magri nel modo che sapete. Forse giustamente, oppure no, si è saputo. E’ giusto rimuovere? E’ giusto avere paura della emulazione? Cose che mi chiedo e che vi chiedo.
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