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Il tesoro nel cassetto
Di Carvelli (del 07/12/2011 @ 09:41:50, in diario, linkato 670 volte)
Su Il Riformista, recensendo un libro nuovo di Fabio Geda per Transeuropa (e spiegando il senso di una collana della casa editrice anconetana) Errico Buonanno affronta il tema degli inediti di valore. Molti scrittori, è vero, hanno un brillante nascosto. "Quei gioielli troppo puri, troppo poco lavorati, troppo autentici per poter essere sottoposti alla macchina delle case editrici" come scrive Buonanno. Spesso alcuni scrittori hanno un libro perfetto nella loro produzione (apparentemente) minore. Canto alla durata, Handke. Biglietti agli amici, Tondelli. Il polverone, Tonino Guerra. Cito a caso. La storia della letteratura, se ancora serve a qualcosa, se esistono critici altrettanto puri e non lavorati, dovrebbe(ro) fare questo. Tarare, valutare e prezzare questi gioielli levando la polvere del tempo e dell'insuccesso. Ma è il senso delle proporzioni il nemico della contemporaneità (del nostro essere "contemporanei" e della "contemporaneità" come concetto). Si nota nelle condanne come nelle assoluzioni. Ma anche e soprattutto in tutta la teoria dell'impunità di cui si nutre talvolta il verdetto critico impuro.