Da Elogio ai ricchi di Marina Cvetaeva. "dichiaro: amo i ricchi!/ Per la radice loro, putrida e precaria,/ che dalla culla coltiva una piaga,/ per quell'imbarazzata abitudine:/ fuori dalla tasca e daccapo in tasca./ Per la silenziosissima preghiera delle loro labbra,/ eseguita come una gridata ingiunzione./ E perché non li fanno entrare in paradiso,/ e perché essi non ci guardano negli occhi."
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