Un mio amico giapponese ha deciso di tornare a Londra da dove era venuto in transito da Tokio. Ha deciso e andrà via a novembre. Le motivazioni del ritorno mi hanno fatto molto pensare. Diceva nel suo italiano incerto due concetti fondamentali: 1 che vivere a Roma è difficile, ti prendono in giro (spesso gli orientali hanno una aspetto ingenuo e tu pensi che neanche capiscano la vessazione, sembra), ti mandano da un ufficio all'altro, ti danno informazioni sbagliate e contraddittorie. 2 che deve apriore la partita iva e altre complicazione burocratiche che a Londra si è informato non ci sono. 3 che sul lavoro i romani non sono seri mentre ha più volte consatatato che non si può scherzare sul calcio (ed è anche della Roma per cui dal lato della maggioranza). Io ho ascoltato la serenità con cui muoveva le sue piccole accuse e mi sono vergognato, dispiaciuto, offeso. Mi ah offeso soprattutto questo dire disarmato, senza ripicche o altro. Un'osservazione realistica che rendeva tutto più forte e severo.
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