Sotto la luna, un festino solitario
Seduto lì tra i fiori, con la brocca di vino -, festino solitario, privo di amici intimi -, elevo il mio boccale e invito il chiar di luna. Insieme all'ombra, poi, saremo in tre, giacché la luna non si negherà al bere. E mentre l'ombra seguirà il mio corpo, intanto, al fianco suo, io scorterò la luna. La via della gaiezza termina a primavera; mentre la luna ondeggia, al mio canto, qua e là. Ed ha un sussulto l'ombra, fremendo, alla mia danza. Da sobri, noi viviamo di una gioia comune; quando poi, nell'ebbrezza, ciascuno si disperde. Noi tre, per sempre uniti, vagando senza affetti, infine, in lontananza, saremo alla Via Lattea.
(trad. di Leonardo Arena, in: Poesia cinese dell'epoca T'ang, cit., p. 52).
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