Claudio Piersanti, Amelia Rosselli, Doppiozero
Di Carvelli (del 22/03/2012 @ 12:59:22, in diario, linkato 1043 volte)
Così Claudio Piersanti:
Chi cammina senza spostarsi semplicemente da un punto all’altro, chi vaga senza meta apparente, è spesso qualcuno che fugge, anche senza rendersene conto. Il male, la patologia, appunto il pathos, la sofferenza, dategli il nome che volete. Nella mia vita ne ho visti tanti incamminarsi per questa strada. Spesso l’insorgenza della cosiddetta schizofrenia trasforma l’individuo in un camminante. Inizia a girovagare su larga scala, salendo ogni tanto anche su un treno per ottenere una disambientazione totale. La fisiologia del camminare, dicono gli esperti, aiuta l’organismo a produrre sostanze calmanti, credo appartenenti al grande mondo delle endorfine. Ricordo il passo di Amelia Rosselli, leggero e costante di chi va lontano senza darlo a vedere. Era inseguita da nazisti, come si sa, che spesso la spingevano lontano dalla città, verso la costa. Ho sempre pensato che i suoi nazisti non fossero immaginari; eravamo noi ciechi che non li vedevamo. Da Camminare in città - Doppiozero http://www.doppiozero.com/materiali/camminare/camminare-citta
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