Icona votiva allo svincolo della tangenziale Est
Vista condominiale
Pavone su un tetto al Pigneto
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Sara Regimenti
Ai tanti libri scritti su Roma nei secoli, si aggiunge oggi anche una piccola "guida insolita e sentimentale" scritta da Roberto Carvelli ("Perdersi a Roma", Edizioni Interculturali), presentata con entusiasmo oggi dall'assessore alla cultura del Comune Gianni Borgna. Il libro, 300 pagine, è un piccolo reportage contemporaneo sulla Capitale che raccoglie, oltre a scritti dell'autore, anche decine di interviste a scrittori che della città hanno scritto o ancora vi abitano come Erri De Luca, Sandro Veronesi, Vincenzo Cerami o Marco Lodoli, e molti altri "che hanno fatto del proprio sguardo - spiega l'autore - un mestiere e una professione (di fede)". Qui sotto vi proponiamo qualche stralcio che descrive i mille "non luoghi" di una città che come dice l'autore rimane - da sempre, ed è un pregio - "inconoscibile".
Acqua Non c'è sete che ti faccia gridare a Roma. C'è un percorso di fontanelle, cilindro di ferro con canna a pendere ( nasoni per i romani) o cilindro di pietra con bocca di lupa, e fontane, lavatoi. Un tempo si tentò, senza fortuna, di convincere i romani al risparmio con un sistema di rubinetti mal tollerabili a casa e inaccettabili all'esterno. L'acqua per un romano deve scorrere, forse come linea di flusso parallela a quella del Tevere in transito, forse come metafora del tempo o di un panta rei un po' cattivo"
Bus Prendere l'autobus è ora per muscoli e fisici tonici. Più spesso per pelli scure, specie di notte, tutti odoranti di fritti cinesi o sugne indiane e curry. Tutti senza biglietto...se sale il controllore timbrare o scendere, vidimare o buttarsi sotto un tempismo di scelta e con altre povertà"
Cani Qual è la città che ama gli animali? Quella del Portuense Monteverde Nuovo piena di cani nonostante le angustie dei tredici piani e degli appartamenti senza erba. Quella svuotata al mattino in un abbaio solitario che risuona tristemente per la vita.
Eur L'esposizione mondiale E42 - oggi Eur - un macabro e vuoto complesso edilizio all'uscita per Ostia.
Flaiano "Si vive in questa città troppo bella, amandola, maledicendola, proponendosi ogni giorno di lasciarla e sostandoci" (Ennio Flaiano)
Gatti Qui i gatti sono in libertà, più grassi e placidi che altrove: immolati alla causa della romanità e protetti come specie quasi a contraltare della lupa fondativa.
Impiegate Le corse ai cavalli...andare allo sportello con la puntata è come fare la comunione. Le ragazze al banco hanno il sereno distacco di chi sa che per definizione sta officiando un culto doloroso. Solo belli i nomi dei cavalli, belle le cedoline in terra, bella l'asoluta evanescenza dei rapporti. E' uno dei templi della scaramanzia e della speranza a oltranza...
Luneur La ruota panoramica, il simbolo del Luneur, è la stessa di sempre, ma restaurata come un giudizio universale fatta meccano.
Mare "Non ho mai visto Roma sotto la specie della bellezza. Per uno come me che viene da una città sul mare, da Napoli, qualsiasi città che non abbia il mare è brutta"(Erri De Luca)
Negozi Alla Fiera di Roma le ragazze sono belle, solo raramente ti indispongono, ti disturbano. Non è come a via Sannio o in certi settori della più variopinta Porta Portese che ti attira solo con l'esibizione di oggetti (cari) d'antiquariato o modernariato o etnici o. Via Sannio è strada di vestiti, prevalentemente di imitazione decisamente moda giovane. Tunnel di ondulina con "che ti serve"?, "ragazza ragazza che cerchi"?
Odori Già, qual è l'odore di Roma? E ce n'è uno solo?...L'odore ancora in formazione del primo mattino sgombro di smog a smontare da turni di notte, l'odore della stazione, dei vincoli muffiti, l'odore dello strutto di certe rosticcerie, l'odore della glassa fuori dai cornettari notturni, quelli anticipati da macchine in doppia fila...l'odore della torrefazione al Pantheon...
Pigneto "Il traffico per tale via era indescrivibile: una fila senza fine di macchine stava ferma davanti a quel semaforo, come un canale di scolo che avesse la sorgente nel centro della città" (P. Paolo Pasolini)
Romanesco Si diceva scrauso per tutto quello che non regge, che è squallido, che non tiene. Pischella era la ragazza. Le fratte e per esteso l'infrattarsi era l'atto di appartarsi con qualcuna/o. Se qualcosa non potrà mai scalfirti si dice me rimbarza ed è scenico effetto di cose che non tengono l'animo forte del romano, temprato sul nichilismo e sull'atarassica distanza.
Suoni Il martello pneumatico. La roulette della betoniera, la macchina-grattugia che zigrina l'asfalto, matterelli e pressatrici a mano. Lo striscio dell'autobus che ti sorpassa a striscio o ti frena sulla nuca. Il din din din persistito del tram...il bar, piattini, cucchiani, lo scalpiccio di chi scappa e di chi passeggia verso il lavoro: due andature per due lavori
Turisti Se devo dire la mia, fare il giro per Roma su una carrozza che erutta merda con al fianco l'allegra famigliola o la consorte è il kitsch...è solo che pagare oro per carrozza in mezzo alla città mi rappresenta un fuoritempo un po' triste da cow boy frustrato ma in grana, che cerca di conquistare giovinezza...e va bene, ma c'è tristezza.
Unicità Come Omero non può essere messo a confronto con altri poeti, così Roma non può essere comparata con nessun'altra città, né la regione romana con altre regioni.
Viandanti "Se vuoi vivere, mutati in colomba;/se perire, o viandante, vieni a Roma" (Rafael Alberti)
Zodiaco Ci sono diversi modi per vedere Roma ai propri piedi: il Pincio, Terrazza di Villa Borghese, il Granicolo di macchine appannate e sedili ribaltabili, il Giardino degli Aranci e lo Zodiaco a Monte Mario. Per una combinazione, forse non casuale, coincidono con i luoghi dell'amore o del corteggiamento
Ottobre 2004 |