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Potevo essere un canarino e invece ero una gabbia
Di Carvelli (del 27/07/2012 @ 10:46:04, in diario, linkato 830 volte)
Delle tante infinite rinascite a mia disposizione scelsi sbarre arrugginite. Scelsi niente porte se non chiuse. Niente spazi se non angusti. Dei possibili seguiti della storia il capitolo ultimo era una casetta (la forma della casetta) aperta su un vuoto che potevo solo vedere e non raggiungere. Delle tante forme di libertà le sbarre sono la peggiore: vedere ma non vivere. Come una frustrazione. Come una pena, un contrappasso che sta bene solo nelle mitologie. Meglio il buio di una stanza e qualcuno che ti fischia il mondo intorno. Potevo essere un canarino e invece ero una gabbia. Ma questo una vita fa.