Una poesia di Giovanna Rosadini
L'ultimo ricordo è la tua voce prima che tutto si confonda e poi sbiadisca, in controluce; dopo c'è stato un volo nella notte, un tuffo dentro l'acqua più profonda, lo scivolare netto dove l'ombra inghiotte l'aria, e l'onda è un vortice che spiomba... Mentre ogni cosa rimbomba per voi che rimanete, a custodire il corpo inerme chiuso nel silenzio e nell'assenza, ormai slacciato da ogni appartenenza...
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