Andate al cinema. Perché i cinema sono vuoti. Perché i ristoranti sono sempre pieni. Perché al cinema si sta zitti. Perché la persona che vi sta al fianco, vi piaccia o non vi piaccia, è lì al fianco vostro nella sua più completa nudità. Quella del silenzio. Andate al cinema perché dopo avrete qualcosa di cui parlare. Perché davvero lì saprete come la pensa quella persona, fuori dalle frasi fatte dei brindisi, dai complimenti gratuiti che danno il ritmo ai bocconi. Andateci anche per capire come si siede. Dove si siede. Dalla postura capirete tante cose: l'imbarazzo per il vostro corpo, l'imbarazzo del suo corpo. Se parla troppo o troppo poco. Se il silenzio e la concentrazione conservano un po' di attenzione per voi. Per sapere quanto potrete contare nei momenti difficili o di apnea di un pensiero che sia costante e che non vi faccia sentire soli o vedovi o in pausa. Perché non esserci per un altro è il peggio che possa capitare quando le cose sono in salita e qualcuno - anche voi sì - rimane indietro. Andate al cinema. Anche soli. Sedetevi dove state comodi. Allontanatevi da compagnie chiassose. Prendete le distanze dai masticatori, dai chattatori, dagli esseemmessatori, dai commentatori. Andate al cinema allo spettacolo che preferite. A quello in cui potete. Ma provate a farlo di pomeriggio. Quando il mondo si rivolta dalla parte sbagliata del tempo. Se vi capita di andarci troppo tardi addormentatevi senza imbarazzi. Se siete soli qualcuno vi sveglierà. Se siete insieme a qualcuno e ve lo farà pesare saprete qualcosa in più di quella persona. Andate al cinema e proponete ad altri di andarci come un insegnamento porta a porta di una religione che è sempre più iniziatica. Andate al cinema come per officiare un culto d'insieme che un giorno non sarà né un culto né un insieme e questo, se provate a pensarci, non sarà per niente bello.
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