Il cinema, la crisi, Nemo e gli occhialetti 3D
Ieri siamo andati a vedere Alla ricerca di Nemo. Era l'ultimo spettacolo. Ci hanno dato gli occhialetti 3D e siamo entrati in una sala vuota. Solo noi due. Abbiamo pulito con la salvietta le lenti e li abbiamo inforcati. Si sono spente le luci e sono partiti i trailer. Che erano in 3D. Poi le luci sono rimaste spente e siamo rimasti nel buio. Dopo cinque minuti abbiamo realizzato che c'era un problema. E siamo andati a capire quale fosse. Il problema era che il tizio stesso che ci aveva dato gli occhialetti pensava che non ci fosse nessuno in sala. "Provvedo" ha detto e sono ripartiti i trailer. Gli stessi di prima. In 3D. C'era un'aria di deja vu ma capita quando una cosa è esattamente quella che hai già visto. Alla fine dei trailer la sala si è fatta di nuovo buia per tre minuti e siamo andati a ricercare il tizio che provvedeva. E ha provveduto. Di nuovo trailer. Di nuovo 3D. Di nuovo la sensazione di deja vu. E' seguito cortometraggio tipo Toy Story - ma eravamo già un po' confusi da quella novità per capire cosa era vero e cosa era animato. Cartone animato. E soprattutto ci siamo chiesti a quel punto se davvero avremmo visto (io rivisto) Nemo. Così è iniziato Nemo e si è fatto tardi. Così. Esattamente così come vi ho scritto.
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