\\ Home Page : Articolo : Stampa
Una poesia di Jaccottet
Di Carvelli (del 04/02/2013 @ 09:35:40, in diario, linkato 657 volte)
L'ignorante

Più invecchio e più cresco in ignoranza,
più ho vissuto, meno possiedo e meno regno.
Tutto ciò che ho, è uno spazio di volta in volta
innevato o brillante, ma mai abitato.
Dov'è il donatore, la guida, il guardiano?
Resto nella mia stanza e innanzitutto taccio
(il silenzio entra da servitore a mettere un po' d'ordine)
e attendo una a una le menzogne allontanarsi:
cosa resta? Che cosa impedisce a questo moribondo
di morire? Quale forza
lo fa ancor parlare tra le sue quattro mura?
Potrei saperlo, io l'ignaro e l'inquieto?
Ma lo sento davvero che parla, e la sua parola
penetra col giorno, ancora molto vago:

“Come il fuoco, l'amore non instaura il suo chiarore
che sullo sbaglio e la bellezza dei boschi in cenere...”


(Traduzione di Elisabetta Bonomo). Testi tratti da Poésie 1946-1967.