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Ho visto "Sacro GRA" e mi è piaciuto? Sì mi è piaciuto
Di Carvelli (del 10/10/2013 @ 08:35:15, in diario, linkato 847 volte)

Ieri con una coppia di amici siamo stati a vedere "Sacro GRA" di Gianfranco Rosi. Il film sembra prendere le mosse da "Roma" di Fellini. Struttura simile linguaggi e intenti differenti. Come se il film del regista riminese puntasse dall'esterno all'interno e il film-documetario di Rosi invece perseguisse una circolarità che non smette. Limitandosi a questo abbraccio continuo e claustrofobico ma vivo. Il linguaggio è quello di tanta letteratura e reportage di città che in questi anni si sono sviluppati ed esercitati specie sulle grandi città. Molto su Roma. Gli attraversamenti Stalker, i reportage dell'inessenziale e del non monumentale della città, la periferia non più pasoliniana e gravida di sensi di colpa se non di colpa. Un lavoro che ha riguardato molti scrittori, un testo immenso e variegato che credo non si possa non dire che abbia fatto da humus a questo lavoro. Che è però personale e riuscito. Al mio amico M. non è piaciuta la struttura aperta che a me invece convince. Perché lascia spazi che mi piace occupare. Come spettatore, intendo. Anche la metafora del punteruolo rosso mi sembra significativa. Un animale nocivo che rosicchia non visto dall'interno le palme. Riproducendosi e mettendo colonia il proprio lavoro distruttivo. Un vita-morte efficace anche nelle manovre diversive. Forse qualcosa che questa grande autostrada urbana fa. Non colta, senza generare preoccupazione. Con un sistema che in fondo è funzionale anche se mortifero. Qualcosa che viene raccontato senza orrore, timore. Naturalmente.
Spettacolo: 20,25
Spettatori: circa 50
Prezzo: 6 euro